Per la copertina del mio secondo libro sui sogni “Un ignoto promettente” avevo bisogno di una copertina “originale”.

Poiché il libro ha come filo conduttore l’autenticità e l’originalità delle persone contattai nuovamente l’artista Antonio Cavallo, pittore, scultore, mosaicista, che crea le sue opere partendo da materiali originali (legno, legno di ulivo, pietra, ecc..).

Nella primavera 2017, gli consegnai copia della bozza in modo che leggendola potesse avere l’idea più rispondente a quanto richiesto. La lesse e come metafora mi propose l’dea di una porta antica che già da poco prima che lo contattassi aveva intenzione di trasformare nella sua prossima opera.

Si sarebbe dunque trattato di un intervento strutturale e pittorico da realizzarsi su porta di legno di abete originale della seconda metà dell’800.

Lui vedeva in quella porta la metafora dell’”ignoto promettente”, del Sogno.

Quando la vidi realizzata, capii non solo che aveva ragione, ma anche che, come affermava il pittore svizzero Paul Klee, “l’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”.

Con la sua creatività mi aiutò a sintetizzare in un’immagine i contenuti del libro.

Il volume uscì in piena estate 2017, contemporaneamente a Professional Dreamers Project.

Le parti anteriore e posteriore della porta divennero il fronte e retro della copertina del libro.

La porta, abbondantemente decorata su base sobria e francescana, è una citazione del “Cantico del Sole” di San Francesco. Rappresenta il Sogno, il cammino verso l’ignoto promettente, percorso di elevazione personale e spirituale dell’Uomo, generato da “Madre terra” (la base della porta) e illuminato dal “Fratello Sole” e dal cielo (interno della cornice blu nella parte superiore della porta).

Il sogno è infatti un’esperienza non solo di pensiero ed emotiva, ma anche spirituale. Anzi, considero il sogno professionale come il linguaggio dimenticato dell’anima.

Il blu, colore del mio logo scelto nel 2010, era già per me anche il colore del sogno.

Ma il sogno si sviluppa in un continuo processo di identificazioni e dis-identificazioni: nella struttura pittorica sono state lasciate intatte alcune parti per evidenziare la rugosità del legno e la stratificazione dei vari colori utilizzati nel tempo, a rappresentare il progredire nel tempo e l’esperienza vissuta nonché la ricerca continua dell’uomo della propria identità, nel corso della trasformazione della sua vita ed intima essenza.

La facciata anteriore della porta (e copertina del libro) introduce all’ignoto promettente, quando orientato da un desiderio di cambiamento e dalla volontà. La striscia in oro, che accompagna la porta dalla base (terra) alla parte superiore (cielo), rappresenta il processo alchemico di trasformazione, insito nel percorso di realizzazione dei sogni.

Il finestrino colorato, apribile con una chiave, trasmette al sognatore un senso di gioia, di sollievo e di speranza, ma soprattutto di mistero. La danza cromatica riflette l’agitarsi di intenzioni, emozioni, ragionamenti, speranze, visioni, legate al proprio sogno professionale e di vita. Accade quando si ha una vocazione o un nuovo progetto da realizzare.

Ma si può iniziare o riprendere a sognare anche da un’altra angolazione, anche solo attraverso il desiderio e l’aspirazione di chi, non avendo né vocazione né progetti, prova smarrimento, disagio, inquietudine, per il voler qualcosa di diverso dalla propria vita, pur non sapendo cosa volere, ma convinto e desideroso di volerlo capire (la voglia di aprire la porticina blu che dà all’esterno).

Si può dunque accedere al sogno anche dal retro della porta: corredata da ferramenta quali maniglioni, saliscendi, ganci, lavorati sapientemente a mano è metafora dei sistemi psicologici di sicurezza auto-creati che ci ostacolano nella ricerca e opponiamo al sogno, smettendo di colorare le nostre vite.

La consapevolezza di ciò che ci blocca, l’intenzione di superare insicurezze, sfiducia, ostacoli; la volontà di reagire e adoperarci per un futuro migliore.

Sono queste le cose che possono farci riprendere il gusto di sognare.